Torta Pleyel


Ho appena scoperto che la torta al cioccolato che preparo da almeno vent'anni, della quale ho trovato la ricetta non so dove diffondendola poi tra tutte le amiche golose, altro non era che una codificata creazione del celebre M. Robert Linxe, maitre chocolatier

Bene: con tutto il rispetto che merita chi riesce a fare del cioccolato un capolavoro e con il capo cosparso di cenere per espiare la mia ignoranza, pubblico la ricetta di una torta al cioccolato chiamata Pleyel.


170 g di cioccolato fondente (dal 60 al 70%)
150 g di burro
4 tuorli + 4 albumi
180 g di zucchero a velo
65 g di mandorle finemente tritate
80 g di farina 00
estratto di vaniglia (facoltativo)

Grattugiare o rompere con un coltello il cioccolato in piccoli pezzi raccogliendolo in una ciotola. Aggiungere il burro già morbido e far sciogliere il tutto a bagnomaria (a fuoco basso) mescolando continuamente e delicatamente con una frusta. 

Mantenendo il composto sul fuoco aggiungere i tuorli uno alla volta, avendo cura di amalgamare bene il primo prima di aggiungere il secondo e così via. Mescolare sempre con la frusta.

Unire poi lo zucchero a velo e le mandorle tritate finemente e continuare a mescolare con la frusta. A questo punto è meglio abbandonare la frusta e utilizzare una spatola di silicone.

Allontanare il recipiente dal bagnomaria e aggiungere la farina facendola cadere da un setaccio; unire (facoltativo) anche l’aroma di vaniglia e, per ultimi, incorporare gli albumi montati a neve ben soda mescolando il meno possibile dall’alto in basso. 

Versare poi il composto in una tortiera di non più di 22 cm di diametro imburrata e infarinata - o cosparsa di farina e cacao amaro mescolati in parti uguali - e porre a cuocere in forno già caldo a 200° per 10 minuti e, di seguito, senza aprire lo sportello, a 180° per altri 15 minuti. 

La superficie della torta risulterà irregolare e il suo interno morbido e avvolgente; va servita abbondantemente cosparsa di cacao amaro fatto cadere da un setaccino. Si può poi decorare a piacere e accompgnare, se piace con della panna solo leggermente montata. 

Piccolo trucco: se non avete lo zucchero a velo lo potete facilmente ricavare passando del semplice zucchero semolato in un tritatutto elettrico azionato alla massima velocità. Allo stesso modo potete tritare in casa le mandorle (naturalmente sbucciate), ma ricordando di unire un cucchiaino di zucchero, altrimenti, a causa del loro olio, rischiano di appiccicarsi irrimediabilmente. L'ideale, a questo punto, è tritare insieme mandorle e zucchero utili per la ricetta. Inoltre: gli albumi si montano meglio se sono a temperatura ambiente.




7 commenti:

  1. Qui si passa alle meraviglie dolciarie, questa ricetta fa sbavare al solo leggerla, chissà quanta pratica ci vorrà per farla uscire commestibile. Domani mi butto e poi si vedrà, grazie comunque, bye

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  2. Ho sbagliato qualcosa.... Si è tutta sbriciolata e anche al sapore risulta molto secca. Che faccio?? Riprovo o cambio torta?? (o faccio due uova sode...)

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  3. Le torte sono un invito a delinquere, orata sei una tentatrice ma io non mi arrendo: ne faccio 2
    Ah ah ah

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  4. @Agos Tina: questa torta è facilissima, ti assicuro (non corri nemmeno il rischio che non lieviti...)!!
    @Tapioca67: mi dispiace che non ti sia riuscita al primo colpo... Sei certa di aver regolato bene la temperatura del forno? O forse hai usato del cioccolato con un'eccessiva percentuale di cacao (75% e più); ottimo da gustare "da solo", ma non per i dolci...

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  5. Risposte
    1. Buongiorno, Enrica! Il mio consiglio spassionato è di non fare una torta grande per venti persone, ma, invece, tre piccole con gli ingredienti già indicati. Infatti, essendo questa una torta con pochissima farina e niente lievito, non "reggerebbe" se fosse di dimensioni maggiori. Si romperebbe sicuramente togliendola dallo stampo o anche solo tagliandola. Tieni presente che le dosi indicate sono sufficienti per 6, 8 persone e lo stampo usato è da 24 centimetri. Spero di esserti stata utile.

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    2. Grazie per il consiglio prezioso

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