Fragole e biscottos


Mi sa che l’ho già detto: le fragole mi piacciono molto. Quando sono buone le prediligo così, senza nulla, in purezza, ma capita anche di trovare delle fragole non troppo saporite, oppure che in un paio di giorni si rivelano già troppo mature per essere consumate al naturale. 
 
Esattamente quello che è capitato oggi a me... 

Poiché non amo le macedonie, ho cercato un modo per prepararle che salvasse la situazione senza troppo sforzo. 


Fragole 
zucchero 
acqua 
succo di limone 
alcuni rametti di timo fresco 
acqua di fiori d’arancio (facoltativa) 
biscottos (o savoiardi) 

Sos biscottos sono i morbidissimi dolci sardi  versione isolana dei savoiardi piemontesi. Se fatti in casa sono semplicemente fantastici; quindi, se desiderate fare l’esperimento, trovate qui una ricetta seria quanto (forse…) semplice. 

In ogni caso se ne trovano di ottimi sia in pasticceria, sia presso piccoli laboratori e, ovviamente, più freschi sono meglio è. 

Detto questo, disponete i vostri biscottos in un piatto da portata o su piattini individuali e mondate le fragole. 

Mescolate in un pentolino zucchero con acqua, aggiungete i rametti di timo fresco e il succo di un mezzo limone, quindi preparate uno sciroppo sempre mescolando su fuoco molto dolce facendo sciogliere completamente lo zucchero. 

Lasciate raffreddare lo sciroppo in modo che il timo lo aromatizzi per bene, quindi rimettete sul fuoco, fate riscaldare e aggiungete le fragole a pezzetti. 

Cuocete una decina di minuti mescolando continuamente. Togliete il pentolino dal fuoco, eliminate i rametti di timo e, se vi piace, unite qualche goccia di acqua di fiori d’arancio. 

Lasciate raffreddare una decina di minuti, quindi versate la composta di fragole sui biscottos e servite. 

Questo dolce può essere completato con un ciuffo (ma proprio un ciuffetto e senza zucchero!) di panna fresca montata. 

3 commenti:

  1. Cara Orata (carino come incipit, no?...)
    non chiedermi come sono capitata qui, perché non me lo ricordo. Fatto sta che ti ho trovata, leggendo un tuo commento su un fornitissimo negozio di utensili da cucina che - ho come avuto l'impressione - potrebbe essere anche il mio...
    Scopro così che anche tu suggerisci di farsi in casa i pistokkeddos (che chiami sos biscottos) e che ci sono alcune altre cosucce che ci accomunano: prima fra tutte la discrezione sulla dimensione privata, che poi sarebbe la nostra vita oltre il blog (... per fortuna esiste!).
    Continuerò pertanto a venire a trovarti qui, con vero piacere e quella punta di curiosità che se non ci fosse... non sarei una foodblogger.
    E la prossima volta che mi ritroverò a frugare tra le centinaia di stampini per biscotti in quella amatissima coltelleria all'angolo, mi farà piacere pensare che ci sia anche tu, magari chinata a rovistare tra quegli stampi per dolci al 50%...
    A chent'annos...

    Sabrine

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  2. @sabrine d'aubergine: Beh, per fortuna che sei incappata nell'Orata, anche se non ricordi come... Già temevo di essere la sola foodblogger di questa città (io, che per giunta sono "ospite"...)! Mi fa un gran piacere conoscerti, anche così virtualmente. Naturalmente ho visto il tuo blog e, a pelle, mi pare bello. Da adesso sarò visitatrice assidua!
    ... ah, hai visto quel meraviglioso pelapate in ceramica in vendita nel negozio all'angolo?

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  3. Ospite anch'io... per giunta a intermittenza. Ma quel negozio è una miniera... anche se il pelapatate in ceramica mi manca. Lo cercherò, la prossima volta. Ciao!

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