Polpi alla Jole



Di Jole qui non ce n’è. Ma questa mattina, quando ho deciso di abbinare i polpetti presi al mercato alla polenta bianca, mi è venuta prepotentemente in mente lei: la Jole di Marco Paolini, quella che cucinava polpi (folpi, nel suo dire veneto) al “bar della Jole”, appunto. 

E allora, anche se io in comune con lei non ho (quasi) nulla, son lontana mille miglia da quel luogo e tanti anni da quei ‘70, ho messo insieme un ragù di polpi con la polenta veneta e ho battezzato il piatto “polpi alla Jole”. Spero non me ne voglia Paolini, ché mi dispiacerebbe.



Polpetti piccoli e freschi (o precedentemente freezerati e scongelati)
farina per polenta bianca
sedano, carota, cipolla
pomodori freschi da sugo
passata di pomodoro
aglio
sale, pepe, peperoncino

Pulire i polpetti privandoli di becco e occhi e tagliarli a piccoli pezzi.
Tritare finemente una piccola carota, una costa di sedano e un pezzetto di cipolla bianca insieme a uno o più spicchi di aglio e a un paio di pomodori maturi adatti per il sugo.
Soffriggere il trito in poco olio arricchito da poco sale, un poco di pepe bianco o verde e un poco di peperoncino in polvere.
Unire i polpetti, mescolare e, poco dopo, unire la passata di pomodoro in quantità a piacere e abbassare drasticamente la fiamma (inserite, se possibile, anche una retina spargifiamma e trasferite la pentola sul fornello più piccolo); chiudere con un coperchio e lasciar cuocere lentamente.
In una pentola dal fondo spesso riscaldare dell’acqua leggerissimamente salata con l’aggiunta di mezzo cucchiaio di olio (lo so, è poco ortodosso, ma vi assicuro che così viene meglio). Quando l’acqua bolle unire a pioggia la farina per polenta mescolando con una frusta. Abbassare la fiamma e lasciar cuocere mescolando spessissimo.
Ecco, io amo la polenta “morbida” e quindi uso circa 200 grammi di farina per un litro di acqua. Se la preferite più densa mettetene 300 grammi e così via. Quanto alla cottura, per un litro di acqua bastano e avanzano 35 minuti. 

L’unica cosa da evitare assolutamente sono i grumi (brutti da vedere e fastidiosissimi da trovare sotto di denti), quindi bisogna avere una certa accortezza nel mescolare bene con la frusta e (vedi sopra) unire un poco di olio all’acqua utilizzata. 



Dopo circa 20 minuti scoperchiare la pentola con il ragù di polpi e far addensare un po’ il sughetto.
Quando sia polenta che ragù saranno pronti portare tutto fumante in tavola. A scelta la presentazione: in due piatti separati, in ciotole rustiche, uno sull’altro sullo stesso piatto.


4 commenti:

  1. Sicuramente uno sull'altra nello stesso piatto!
    Anche a me piace morbida, nonostante la mia mamma fosse di veneta e i veneti tendano a gustarla piuttosto soda, sodissima direi...
    Mai mangiata con i polpi, ma sembra proprio buona!

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  2. Mia mamma era veneta di Verona, mi sono incasinata...

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  3. E brava la zia di Stefania! Se vuole condividere altre ricette, io sono disponibile ;-)

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