Spaghetti al pomodoro (improvvisazione e cottura breve)




Oggi, 17 gennaio, è la Giornata Internazionale della Cucina Italiana (in inglese: International Day of Italian Cuisines).
Quest'anno (il settimo dalla nascita dell'iniziativa) è dedicato al più semplice dei piatti della tradizione italiana: gli spaghetti al pomodoro.

A parte le considerazioni che si possono fare sull'opportunità di scegliere gennaio (quando i pomodori - in teoria -  non ci sono) per celebrare gli spaghetti al pomodoro, direi che nemmeno l'aggettivo "semplice" è poi tanto azzeccato.

Ci vuole della pasta di ottima qualità, che deve poi essere cotta al dente; ci vogliono pomodori buoni; bisogna decidere se mettere aglio o cipolla; sapere quanto salare l'acqua e il sugo; decidere se aggiungere basilico fresco (avercelo, in gennaio!) o magari origano.

Vabè…

In tarda mattinata, tornando a casa  - a piedi - con oltre dieci chili di spesa nelle mie belle borsine di tela, accaldatissima a causa a una temperatura assurdamente alta, ho meditato di dare il mio contributo alla giornata. 

Avrei fatto  - partendo da zero - spaghetti a modo mio, ovvero un piatto che più che "semplice" fosse "improvvisato".

Per due persone:


200 g di farina integrale di grano korashan (commercialmente: Kamut) biologico, coltivato e macinato in Toscana
un po' di olio evo
un po' di acqua tiepida salata con sale marino integrale

una manciata di pomodorini maturi
passata di pomodoro casalinga
1 spicchio d'aglio
olio evo
sale
peperoncino
maggiorana fresca (questa d'inverno c'è)

Lavorare la farina con un po' di olio e un po' di acqua salata (acqua e olio necessariamente a occhio) fino a che l'impasto non sia elastico e perfettamente liscio.




Avvolgere la palla di impasto in un telo e lasciarla riposare per una ventina di minuti, quindi prenderne piccole porzioni alla volta e lavorarle sulla spianatoia per ottenere dei grossi e rustici spaghetti. Necessariamente irregolari, ma questo è il loro bello.

Grattugiare uno spicchio di aglio e scaldarlo con olio e un pizzichino di sale; unire i pomodorini ridotti in dadolata e la passata; cuocere al massimo per dieci minuti. Aggiungere un po' di peperoncino in polvere e qualche foglia intera di maggiorana.




Intanto cuocere la pasta in abbondante acqua salata con l'aggiunta di un cucchiaio d'olio (per evitare che gli spaghetti si appiccichino gli uni con gli altri).

Assaggiare e scolare al dente. Ricoprire di sugo e servire.

Semplice.




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