Ispirazione papassini, ma alla fine sono un'altra cosa



Due novembre: la tradizione reclama i papassini (dolcetti di frutta secca impastati con lo strutto e spesso ricoperti da una glassa di zucchero) e molti rispondono. Ognuno con la sua ricetta di famiglia, con varianti minime - ma significative -  e segreti tramandati di madri in figlie. Da qualche anno mi riprometto di provare anche io a farli, colleziono ricette, comparo, studio, ma non mi decido mai. 

Quest'anno ho preso la decisone finale: non farò i papassini. Non ne ho voglia, c'è chi li fa molto meglio di me (ed è così gentile da regalarmeli!) e, in fondo, se proprio proprio devo scegliere, preferisco gli amaretti.

Però i biscotti li faccio ugualmente. Inspirational papassini...

300 g di semola di grano duro
220 g di frutta secca mista sgusciata (mandorle, noci e nocciole), ma non sbucciata
150 g di zucchero grezzo di canna
80 g di strutto
1 uovo intero + 1 tuorlo
2 cucchiai di Moscato di Sorso (o altro vino dolce, tipo un passito)
1 bustina di lievito in polvere
1 pizzico di sale



Setacciare la semola, mischiarla allo zucchero e al lievito e formare la fontana sul piano di lavoro. Mescolare in una ciotolina l'uovo e il tuorlo, il Moscato e il pizzico di sale.
Spezzettare la frutta secca con un coltello pesante.

Preparare la farina e lo zucchero sulla spianatoia, unire lo strutto e lavorare con le dita per avere dapprima un mucchietto di briciole. Unire poi le uova sbattute con il Moscato e impastare fino a che l'impasto non sia omogeneo e liscio.

A questo punto unire tutta la frutta secca, lavorare ancora un po' perché si distribuisca uniformemente nell'impasto, quindi formare una palla, avvolgerla in uno strofinaccio e riporla in frigorifero.

Accendere il forno e portarlo a 180°, foderare la placca con cartaforno.

Riprendere la pasta e stenderla con il matterello sul ripiano infarinato cercando di mantenere un'altezza uniforme di 1 centimetro (si possono mettere due fermi - vanno bene anche i manici di due cucchiai di legno - ai lati della pasta e appoggiarci il matterello). Tagliare i biscotti della forma desiderata. Io ho ricavato dei grossi biscotti rettangolari, ma vanno bene anche tondi, o lunghi e stretti, o quadrati.

Sistemare i biscotti distanziati sulla placca del forno e cuocere 20 minuti esatti. Spegnere il forno, aprire leggermente lo sportello e attendere circa 10 minuti, quindi estrarli  e farli raffreddare completamente su una griglia.

Provati la mattina nel cappuccino: son piaciuti. Alla sera esperimento: li ho pucciati in quel nettare che è il Vermentino passito (16 gradi di sole alcolico…) e sono anche più buoni. Mi dicono che vanno bene anche con il tè.

2 commenti:

  1. Sono tra i fortunati che li hanno assaggiati, buoni nel te a colazione, resistono bene all'inzuppo senza ammosciarsi. Buona la prima!

    RispondiElimina

I commenti non sono moderati, quindi mi affido alla vostra capacità di essere gentili ed educati :-)
Se lo desiderate, potete anche mandarmi un messaggio privato. L'indirizzo lo trovate in alto a destra, sulla home page