Crostata alternativa alla confettura di albicocche e timo



Con questa ricetta partecipo alla celebrazione della






che per il  



ricorre oggi, 9 settembre.



Ambasciatrice di questo dolce semplice ma goloso è la collega e amica 
Silvia De Lucas Rivera del blog





Questa mia versione della crostata con la confettura è consapevolmente provocatoria. Non che stia proponendo chissà quale rivoluzione, ma il fatto è che da un po’ di tempo sto cercando di sostituire in alcune ricette classiche - come appunto la pasta frolla per le crostate - la farina 00 o 0 con la semola di grano duro e lo zucchero bianco con quello di canna. Pur mantenendo cioè le proporzioni canoniche di ingredienti secchi e umidi e di grassi, cerco di capire quali aggiustamenti si possono apportare per avere comunque un buon risultato di consistenza e di gusto. Inoltre sto cercando di utilizzare per quanto più possibile i prodotti locali sardi, che sono quasi sempre di ottima qualità (sapendo scegliere, ovvio).



Poiché la crostata con la confettura o marmellata è un dolce più o meno casalingo, che tutte le nonne e le mamme propongono da sempre ai loro bimbi per la merenda e le festicciole, va da sé che la ricetta è soggetta a degli adattamenti personali praticamente infiniti. Ho fatto un rapido sondaggio tra le ziette (leggi: anziane mamme delle amiche) e ne ho ricavato un bel guazzabuglio di consigli pratici e di “trucchi” che, diciamocelo, a volte sono più scaramantici che gastronomici. Alla fine ho ringraziato tutte, ho consultato Montersino, Guarnaschelli Gotti e anche il “mago della frolla” Michel Roux e ho fatto di testa mia.



La semola utilizzata viene da Samugheo (Oristano), da un piccolo produttore che la vende non confezionata; il burro è una vera chicca: viene da Osidda (Nuoro) ed è prodotto da un minicaseificio. Profumo e consistenza sono quasi... formaggiosi: una sorta di salto indietro nel tempo.



La confettura è mia ed è di albicocche Busucciu, una varietà piccola e saporitissima che rallegra l’inizio estate del Nord Sardegna con il suo colore acceso. Essendo una varietà molto dolce la confettura si può fare con pochissimo zucchero (solo 300 grammi su un chilo di frutta). Per personalizzarla ho aggiunto un infuso di timo selvatico. La ricetta, se volete, la trovate in questo post di luglio.



Il metodo è, come dicevo, poco ortodosso.



Ecco la mia ricetta per una crostata da 30 centimetri di diametro (con i ritagli si possono fare ottimi biscotti)





400 g di semola rimacinata finissima di grano duro varietà Senatore Cappelli di Samugheo

200 g di burro freschissimo di Osidda

150 g di zucchero di canna

80 g di tuorli d’uovo

1 grosso pizzico di sale

scorza grattugiata di ½ limone non trattato
confettura di albicocche q.b.



Ho setacciato la semola. Ho lasciato ammorbidire il burro.


Ho montato i tuorli d'uovo con lo zucchero aggiungendo il sale e la scorza di limone.


Ho intriso la farina con il burro fino ad avere briciole piccolissime ben unte.

Ho aggiunto il mix di uova e zucchero, ho amalgamato e poi impastato con le mani.

Ho avvolto la pasta nella pellicola e l’ho lasciata riposare una intera notte in frigorifero.


Ho tenuto da parte un pezzetto di impasto e ho steso il resto direttamente nella crostatiera di ceramica ben unta e "insemolata". Ho bucherellato il fondo e rimesso in frigorifero mentre si scaldava il forno a 180°.
 
Ho ritagliato i decori. Ho steso uno strato abbastanza spesso di confettura di albicocche, ho disposto i decori e ho cotto esattamente 40 minuti sul ripiano centrale del forno modalità ventilata.





Ho atteso qualche minuto prima di sfornare e che fosse completamente fredda prima di tagliarla.






5 commenti:

  1. Hai utilizzaTo prodotti di prima scelta! Che avrei dato per quel mini caseificio

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  2. Hai utilizzaTo prodotti di prima scelta! Che avrei dato per quel mini caseificio

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  3. Il fatto di aver fatto entrare la Sardegna nella tua dispensa fa venire voglia di partire subito per conoscere quei produttori.
    Grazie per il tuo bellissimo contributo. Di cuore.

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  4. Che bell'articolo e ingredienti di prima qualità! Complimenti!

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  5. Una provocazione lodevole direi che condivido in pieno ed aggiungo che le tue capacità in cucina trapelano dagli ingredienti che hai scelto. Complimenti Cristiana bel contribuito!

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