Brioche salata di semola e farro alla birra, con pomodori secchi, capperi e aglio



Un esperimento puro e semplice di “lievitato condito” inventato di sana pianta.

Siccome è riuscito con un buon sapore e una buona consistenza, che si adatta ottimamente a merende e aperitivi, vi scrivo la ricetta.




350 g di semola rimacinata finissima
150 g di farina di farro integrale

200 ml di acqua
50 ml di birra bionda

25 g di lievito di birra
1 cucchiaino di sale

2 cucchiai di capperi sotto sale
4 pomodori secchi sotto sale
2 cucchiai di pecorino grattugiato finissimo
1 spicchio d’aglio


Sciacquare bene pomodori e capperi per eliminare quanto più sale possibile.

Mescolare semola e farina setacciandole insieme in una ciotola capiente.

In una caraffa graduata versare acqua e birra nella quantità indicata, aggiungere il lievito sbriciolato e due cucchiai del mix di farine. Mescolare e lasciar riposare coperto per circa mezz’ora.

Tritare finemente aglio, pomodori e capperi.

Versare il lievito al centro della ciotola delle farine e iniziare a mescolare con un cucchiaio. Aggiungere il pecorino e poi il composto di pomodori e capperi.

Trasferire la massa sul piano di lavoro (possibilmente di marmo) e formare un salsicciotto lungo una cinquantina di centimetri, disporlo verticalmente sul piano, quindi arrotolare l’estremità più lontana e tirare leggermente, arrotolare e tirare, arrotolare e tirare…

Riprendere la pasta, riformare il salsicciotto e ripetere l’operazione per una decina di volte.

Formare infine una palla e lasciarla riposare coperta in luogo tiepido per circa due ore.

Riprendere l’impasto, che sarà raddoppiato (o più), sgonfiarlo e comporlo nella forma desiderata; io ho fatto l’ennesimo salsicciotto lungo lungo e l’ho arrotolato su sé stesso deponendolo direttamente in una teglia quadrata leggermente unta con olio extravergine di oliva. Si può, naturalmente, utilizzare uno stampo rotondo, oppure fare una bella treccia e cuocerla in uno stampo lungo (tipo plum cake).



Cuocere in forno già caldo a 220° per circa 40 minuti. Per avere una crosta più croccante dopo 30 minuti si può togliere il pane dallo stampo e terminare la cottura direttamente sulla griglia del forno. 

Tajine di pecora, cipollotti e carote


Tajine è sia il contenitore sia il contenuto.

Ovvero si cucina una tajine di pollo, agnello, pesce, verdure dentro una tajine.


Nella tajine (pentola), caratterizzata dal coperchio a cono fatto apposta per recuperare e riconvogliare il vapore verso il cibo, si possono mettere carne e verdure con spezie e frutta secca. Il tutto cuocerà in modo delicato mantenendo ed esaltando i sapori. E si otterrà una tajine (pietanza). Fantastico!

Se fino a non molti anni fa la tajine era uno strumento di cucina esotico e non troppo pratico da utilizzare, spesso di terracotta smaltata e piuttosto delicato - che si finiva, più che altro, con il conservare in soggiorno come un soprammobile - oggi ne esistono versioni praticissime, antiaderenti, dal fondo spesso e facili da pulire.




In questa ci sono:

🌿 carne di pecora macinata 🌿 cipollotti viola 🌿 carote
+
🌿 un pizzico di fieno greco 🌿 aglio 🌿 limone 🌿 prezzemolo fresco

E poi c'è il cus cus. Un piatto unico facilissimo.



Gnocchetti con piselli, patate e pestato di sedano


Cita il vocabolario online Treccani: < Trofie: tipo di pasta fresca, di forma simile a gnocchetti, della cucina ligure; si condisce con pesto o altri sughi >

Possiamo dire che le trofie sono simili a gnocchetti perché sono cose piccoline e non macccheroni con il buco e nemmeno "pasta lunga". Ma tutti sappiamo che hanno una forma ben precisa e che si condiscono tradizionalmente con il pesto, fatto con Basilico genovese Dop, cui spesso si aggiungono tocchetti di patata e - in stagione - fagiolini.

Ecco: partendo da qui ho cucinato un piatto di ciccioneddos (veri gnocchetti, quindi) con una salsa rustica "tipo pesto" che mi è piaciuta tantissimo, tanto che ne ho preparata in abbondanza e l'ho surgelata in vasetti pronti all'uso.




Ci vanno:

🌿 foglie di sedano fresche e sane 🌿 mandorle spellate 🌿 pinoli 🌿 noci 🌿 pecorino non troppo stagionato 🌿 abbondante olio extravergine di oliva 🌿 aglio 🌿 pepe bianco (pochissimo) macinato al momento

Ho aggiunto patate e pisellini freschissimi cotti a parte. Per legare il tutto pochissima acqua di cottura della pasta e un altro filo d'olio.

Plum cake quasi integrale al latte e miele



Devono essere milioni di milioni le ricette di plumcake (o plum cake) presenti in rete, stampate sui libri, tramandate sui quaderni, spedite via Whatsapp. 

Questa è una delle tante: ci sono il latte e il miele che fanno subito pensare alla colazione, ma questo dolce, di chiara origine inglese e soffice come dice il nome, si lascia mangiare anche dopopranzo o in pausa merenda. 

L'unica particolarità è che è fatto con farina integrale di farro e semola e non farina 00 di grano tenero, ma, come tutti gli altri milioni di milioni di plum cake, è facilissimo da fare.


Per uno stampo da 26 x 10 centimetri circa

150 g di latte fresco
120 g di miele delicato
100 g di zucchero di canna
100 g di amido di mais
100 g di burro
100 g di semola rimacinata finissima
50 g di farina di farro integrale
3 uova
30 g di mandorle non spellate
30 g di cioccolato fondente cacao 70%
1 bustina di lievito per dolci (15 grammi)


Imburrare e infarinare uno stampo da plum cake e riporlo in frigorifero.
Preriscaldare il forno in modalità non-ventilato a 180°

Estrarre il burro dal frigorifero e pesare tutti gli ingredienti.

Setacciare insieme farina, semola e amido di mais, più il lievito.



Tritare grossolanamente le mandorle – a mano con un coltello pesante, o con il mixer azionato a scatti – e farle tostare brevemente in un pentolino dal fondo spesso; si devono scaldare e devono cominciare a “profumare”. Attenzione a non farle bruciare.

Spezzettare finemente il cioccolato, a mano con un coltello pesante o con il mixer.

Mescolare mandorle e cioccolato.

Scaldare il latte in un pentolino, aggiungere il burro già morbido e fare in modo che si sciolga dolcemente, aggiungere il miele e mescolare bene.

Montare le uova intere con lo zucchero con una frusta elettrica per alcuni minuti fino ad avere un composto gonfio e spumoso.



Aggiungere il composto di latte, burro e miele e continuare a mescolare – a bassa velocità – con le fruste elettriche.

Aggiungere poco per volta il mix di farine e mescolare accuratamente.

Versare il composto nello stampo freddo.

Spargere cioccolato e mandorle sula superficie del plum cake cercando di creare una sorta di “riga” al centro.

Cuocere per 45 minuti circa (prova stecchino!). Dopo 30 minuti è possibile aprire con cautela e il meno possibile il forno e girare lo stampo nel caso si noti una doratura non uniforme. 

Spegnere il forno, attendere un pochino prima di estrarre lo stampo e poi aspettare che il dolce si raffreddi prima di tagliarlo a fette.