Torta di ricotta e mandarini


 

La stagione dei mandarini è quasi finita; con gli ultimi si può confezionare questa versione (tra le tante) della torta di ricotta. Ci vuole pochissimo e il risultato è morbido e succoso. 

 

 

200 g di ricotta di pecora freschissima

200 g di farina di grano tenero 0 o farina di farro

150 g di zucchero di canna + 1 cucchiaio + 1 cucchiaino

8 mandarini

2 arance piccole

2 uova medie

4 cucchiai di olio extravergine di oliva

1 cucchiaio colmo di semi di papavero

15 g di lievito per torte

 


Foderare il fondo di una tortiera con cerniera da 22 centimetri con la cartaforno e imburrare le sponde. Accendere il forno a portarlo a 180°.

 

Spremere i mandarini e filtrare il succo; aggiungere l’olio.

 

Setacciare la farina insieme al lievito.

 

Spelare al vivo le arance, tagliarle a fette regolari e stenderle in una padella; cospargerle con 1 cucchiaio di zucchero.

 

Dividere tuorli e albumi.

 

Setacciare la ricotta.

 

In una ciotola montare i tuorli con lo zucchero, aggiungere nell’ordine succo di mandarini e olio, ricotta e farina.

 

Mentre le arance si caramellano leggermente montare gli albumi a neve aggiungendo a metà processo un cucchiaino di zucchero.

 


Aggiungere al composto gli albumi e i semi di papavero, mescolando delicatamente per non smontarli.

 

Sistemare le fette di arance sul fondo della tortiera e versarvi il composto. Livellare e inserire nel forno a metà altezza. Cuocere per 45 minuti.

 

 


Risotto zucca e Gorgonzola

 

Mentre cerco un mazzo di asparagi coltivati girando per gli ortolani della città (non ve l'ho ancora detto? uno degli articoli della newsletter di marzo sarà sugli asparagi ) mi imbatto in una zucca. 
 
Bella, mi dico. La prendo. Vado a casa, la taglio e... felicità! non è acquosa, ma soda e farinosa! Spero già di aver trovato materiale per tortelli decenti e invece no. Non sa di niente. Proprio. Peccato. 
 

Che farne? Un risotto con il Gorgonzola. Non si è sentita un granché, ma almeno ha datto un tocco di colore.
 
Il riso è sempre un ottimo riso sardo arietà Carnaroli. 


Sformato di farina di ceci, funghi e cipolle

 

Fare la pizza in casa è divertente e molti (non io) hanno ottimi risultati. Anche la fainè (sassarese) si può fare in casa. Sì, va bene, ma, diciamocelo: non è la stessa cosa... 
 

 
 
E allora tanto vale seguire il filone, ma sentirsi liberi di sperimentare. Io questo "sformato di farina di ceci" l'ho fatto così:
 
ho mescolato circa 300 g di farina di ceci con circa 700 g di acqua, un cucchiaio d'olio extravergine di oliva e un pizzico di sale e ho fatto riposare per circa 12 ore;
 
ho affettato dei funghi coltivati e li ho fatti saltare il padella con aglio e olio scolandoli poi molto accuratamente;
 
ho affetatto sottilissima (con la mandolina) una cipolla bionda;
 
ho unto per bene una teglia per crostate di circa 30 centimentri di diametro, ci ho versato il composto di farina di ceci, ho aggiunto i funghi e ho cosparso la superficie con le cipolle e un altro filo d'olio;
 
ho fatto cuocere il tutto in forno (già caldo) a 220° gradi per circa 20 minuti; prima a metà altezza, poi sul fondo, infine sul ripiano più alto.
 
Per servire? Pepe nero macinato al momento.

Teglia di cardi gratinati

 

La prima metà di marzo è un momento di transizione. Sì, è praticamente primavera, ma qualche piatto invernale ci sta ancora bene. 
 

 
Come questi cardi sbollentati e fatti brevemente saltare in padella con uno spicchio d'aglio e poi gratinati in forno. Gratinati come una volta, senza guardare le calorie: ricorperti di besciamella, formaggio grattugiato e un po' di noci tritate.

 

Chiocciole dolci panna&olio

 

Un esperimento puro e semplice. Non mi apettavo niente... e invece le 8 chiocciole non sono arrivate a sera. Poco dolci e, grazie al mix di olio e panna, molto delicate.

Naturalmente si possono anche glassare (ma si perde l'effetto "poco dolce"), oppure decorare con crema ganache (però rischiano di sparire ancora più in fretta). 

Si possono anche fare più piccole e allora con le quantità indicate si possono ottenere 12 pezzi. Perfetti per accompagnare il tè pomeridiano.

 

Per 8 pezzi:

 

220 g di farina di grano tenero

120 g di panna fresca

70 g di zucchero di canna

50 g di olio extravergine di oliva

30 g di amido di mais

8 g di lievito per dolci

 

qualche scaglia o goccia di cioccolato

 


In una ciotola mescolare la panna con lo zucchero e l’olio. Usare una forchetta e battere blandamente finché lo zucchero non sia sciolto. Aggiungere l’amido di mais setacciandolo e mescolare ancora.

 

Accendere il forno a portarlo a 170° in modalità ventilato.

 

Mescolare la farina con il lievito e aggiungerla a cucchiaiate al composto di panna, setacciandola accuratamente e lavorando con un cucchiaio o una forchetta.

 

Quando l’impasto prende consistenza rovesciarlo su un foglio di carta da forno (o altro materiale antiaderente) e dividerlo in 8 parti. Lavorare ogni parte come si fa con gli gnocchi di patate. Una volta ottenuto un "salametto" lungo circa 30 centimetri arrotolarlo su sé stesso formando la chiocciola.

 

Trasferire ogni chiocciola sulla placca del forno rivestita a sua volta di cartaforno. Su quattro chiocciole deporre qualche scaglia o goccia di cioccolato a distanza regolare. Infornare e cuocere non più di venti minuti.

 

Estrarre dal forno e far raffreddare completamente prima di maneggiarle.