Bucatini alla buzzonaglia di tonno rosso e pomodorini (quasi) confit


Per “buzzonaglia” si intende una parte poco pregiata del tonno rosso: quella che sta attaccata alla spina centrale del grosso pesce. È una carne molto irrorata, quindi scura, quasi nera, di sapore molto intenso e consistenza cedevole. Si usa in cucina, conservandola sott’olio, praticamente solo in Sardegna e in Sicilia. 

La parola buzzognaglia non è italiano: Treccani la tratta come un neologismo, l’Accademia della Crusca la ignora. Ho fatto un paio di ricerche e alla fine ho capito solo che l’origine è incerta (sarà arabo?). 


L'abate Michele Pasqualino da Palermo, nel suo Vocabolario siciliano etimologico, italiano, e latino del 1785 cita la versione siciliana – busunagghia o bufunagghia – con queste parole “Dicesi quella carne del tonno di pessimo colore e di mal sapore…”

Chiaramente l’abate si sbagliava, o aveva assaggiato una conserva malriuscita!
 
Quella che ho aperto io invece era perfetta: saporita, carnosa… piena di mare.

L’ho abbinata a dei pomodorini cotti in forno stesi sulla piastra, dopo averli ben conditi con olio, sale, zucchero, aglio grattugiato e maggiorana. Li ho fatti cuocere a 180° per circa 15 minuti.
Non si possono quindi definire tecnicamente “confit”, ma non avendo intenzione di conservarli, bensì di consumarli immediatamente, il procedimento ha dato i risultati sperati: pomodori quasi “sublimati” (concedetemela!) profumati e ancora morbidi.

Una volta scolata la pasta è bastato riunire tutto in una ciotola e mescolare. E poi servire su un piatto bellissimo, regalo di amici molto cari.

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