Ho cercato con Google e ho trovato circa 600mila risultati
per confettura/marmellata di pomodori. Poi, più modestamente, ho chiesto
consiglio ai quasi 700 cento membri del gruppo Facebook dell’Orata Spensierata e
ho scoperto che solo uno aveva una ricetta per questo genere di preparazione. Ricetta,
per altro, un po’ complicata.
Ho deciso quindi di procedere a un esperimento personale. Ho
trovato dal mio ortolano di fiducia dei pomodorini bellissimi e buonissimi e ho
pensato a qualcosa di semplice e versatile che fosse adatto all’abbinamento con
i formaggi, ma che, essendo "veramente" dolce, potesse essere consumato anche a colazione.
L’aggiunta della vaniglia ha fatto il miracolo.
Ecco quindi la mia ricetta, che aggiunge un minuscolo filo
alla megaragnatela di Internet.
1 kg abbondante di pomodorini maturi, ma sodi
300 g di zucchero di canna
3 g di semi di vaniglia
succo di ½ limone
1 bustina di pectina biologica (controllare che sia per 1 kg
di frutta)
Lavare i pomodori, aprirli in due ed eliminare sommariamente
i semi (io non li ho eliminati tutti, ma, se pensate che vi possano dar
fastidio, fate un lavoro di fino) facendoli cadere in un colino sospeso sopra
la pentola che si userà per cuocere la confettura, così da non perdere il succo.
Aprire i baccelli di vaniglia e recuperare con molta cura la
polpa raschiando con un cucchiaino da caffè fino ad averne almeno 3 grammi. In
alternativa esistono in commercio bustine di vaniglia in polvere (che in genere
contengono 10 grammi di prodotto), molto comode in questi casi.
Mescolare lo zucchero con la pectina.
Procedere alla sterilizzazione dei barattoli, poiché con
l’uso della pectina i tempi saranno molto veloci e non bisogna farsi trovare
impreparati!
Passare i pomodori al tritatutto elettrico o al
passaverdure, versarli nella pentola, unire lo zucchero con la pectina, la
vaniglia, il succo di mezzo limone filtrato e procedere alla cottura, che non
deve durare più di 15 minuti, mescolando continuamente.
Versare la confettura nei barattoli, chiuderli bene e
lasciarli raffreddare a testa in giù così che si formi il sottovuoto.