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Una pianta grande, esuberante, con fiorelloni gialli dallo
stelo lungo e un po’ rigido e dalle foglie scabre: l’Helianthus tuberosus. Un
tempo fioriva in settembre ai margini degli orti o dei campi incolti, o lungo i
canali, oggi – per colpa o per merito – del cambiamento generale del clima, è
molto più diffuso, anche in parchi e giardini, e ha una vita decisamente più
lunga.
L’Helianthus, che con i suoi fiori
regala una vivace macchia di colore a molti paesaggi, oggi fiorisce dalla fine
dell’estate fino a ottobre inoltrato e, in seguito, vive la sua seconda vita da
ortaggio, perché se ne possono consumare i bulbi.
In questa veste ha molti nomi
comuni; dal più diffuso topinambur (o topinanbour alla francese) a
carciofo di Gerusalemme (artichaut de Jérusalem, Jerusalem artichoke); da rapa tedesca a tartufo del Canada, oltre a tutti i nomi locali e dialettali. Questo
a conferma della sua grandissima diffusione. Il sapore è del tutto particolare:
un po’ dolce, vagamente simile al carciofo, mai terroso; la consistenza, una
volta cotto, è pastosa.
Il
topinambur si può consumare anche crudo in insalata, ma è in creme e zuppe che
dà il meglio di sé. Un modo simpatico di portarlo in tavola è quello di
camuffarlo da patatina fritta: affettato sottile può essere fritto o cotto in
forno. Tra l’altro ha anche buone qualità nutritive; contiene inulina, che è un carboidrato
non disponibile (cioè non digeribile dagli enzimi prodotti
dall'organismo umano) che migliora la
flora dell’apparato digerente e aiuta a ridurre la quantità di colesterolo
presente negli altri alimenti. Non per nulla ne viene consigliato il consumo
per ridurre i grassi nel sangue e nelle diete per il controllo del peso.
Per 4 persone:
700 g circa di topinambur
200 g circa di patate novelle
1 l circa di brodo di pollo
½ cipolla bionda piccola
1 spicchio d’aglio
1 cucchiaio di yogurt intero (tipo greco)
2 cucchiai d’olio extravergine di oliva
1 piccola noce di burro
sale, pepe bianco
2 bulbi di topinambur
spezie miste in polvere
sale
olio extravergine di oliva
Sbucciare i topinambur è difficile, lungo, laborioso;
sono bitorzoluti, irregolari e tutti di dimensioni diversa. Soluzione? Non
sbucciarli. Immergere i tuberi in una bacinella di acqua tiepida per una
mezz’ora subito prima di utilizzarli (non farlo il giorno prima, per esempio,
perché sono molto delicati e rischiano di rovinarsi), aggiungendo eventualmente
un cucchiaio di bicarbonato. Sfregarli un poco tra loro con le mani, quindi
sciacquarli e procedere a spazzolarli energicamente con uno spazzolino piccolo
e rigido sotto l’acqua corrente.
Procedere allo stesso modo con le patate novelle
che, ugualmente, non vale la pena sbucciare e che si possono tranquillamente
consumare con tutta la buccia.
Tagliare a piccoli pezzi entrambe le verdure
tenendole separate. Cuocere brevemente i topinambur in acqua leggermente salata
e scolarli “al dente”.
Scaldare il brodo di pollo, tritare aglio e cipolla.
Scaldare olio e burro in una casseruola per minestre, aggiungere il trito di aglio
e cipolla e lasciarlo appassire a fuoco dolce. Unire i topinambur e le patate.
Ricoprire di brodo già bollente e portare a completa cottura i tuberi
rimestando spesso e avendo cura, man mano che diventano teneri, di schiacciare
i pezzi con il dorso del cucchiaio di legno.
Nel frattempo affettare sottilmente un paio di
tuberi, scelti tra quelli più regolari, e disporli sulla placca del forno
rivestita con carta forno. In una ciotolina fare un’emulsione di olio, sale e un
pizzico di spezie in polvere – tipo Ras el hanout, Za'atar o garam masala
secondo i vostri gusti – e
spennellare le fettine. Infornare a temperatura elevata (forno ventilato) fino
a che le fettine non saranno ben dorate e croccanti. Tenerle al caldo.
Quando
le verdure saranno completamente cotte allontanare la casseruola dal fuoco,
aggiungere lo yogurt, regolare di sale e pepe e passare il tutto con il
frullino a immersione fino a ottenere una crema liscia.
Versare
la crema nei piatti individuali, disporre alcune fettine speziate sulla
superficie di ognuno e servire immediatamente. Le altre fettine potranno essere
portate in tavola in una ciotola e consumate a parte.