Gnocchetti in crema di ricotta saporita

 

Gnocchetti piccoli piccoli in crema di ricotta di pecora, filetti d'acciuga, noci e aglio. Un filo d'olio, un pizzico di sale e, se piace, un po' di pepe. Non serve altro.

 


 

Laganelle al tartufo con cardi e Casizolu del Montiferru

 

Laganelle (tagliolini all'uovo) aromatizzati con tartufo di Rustichella d'Abruzzo.
 
Sono condite con cardi, pepe nero e Casizolu del Montiferru (presidio Slow Food) grattugiato.
 
Un accostamento forse non usuale, ma secondo me davvero azzeccato. 
 


 

Minestra di orzo perlato

 

Un'altra minestra semplice. Ci sono orzo perlato, funghi coltivati e Carciofi Spinosi di Sardegna Dop. E qualche dadino di pancetta tesa. 



 

Minestra di cardi, patate e castagne

 

Una minestra decisamente invernale. Vabbè oggi c'è il sole, ma ieri no... 
 
Ci sono cardi - e vi risparmio la foto delle mie mani dopo averne puliti tre mazzi - patate (con la buccia) e castagne secche; brodo begetale, aglio e un pizzico di sale. Nient'altro.
 
Rustica e saporitissima. E buona in tutti i sensi: i cardi hanno effetti depurativi, antiossidanti e combattono il "colesterolo cattivo"; le castagne sono ricche di fibre, acido folico e potassio, fosforo, calcio e ferro...
 


 
 

 

I bignè e la newsletter

 

Mentre spadellavo e infornavo e fotografavo (e assaggiavo) per preparare la newsletter di febbraio (#orataspensierata_digest) mi sono usciti questi bignè.
 
Un po' più grandi delle aeree palline di "pasta reale" - ideale accompagnamento dei brodi di cui si parla in un lungo articolo - ; un po' più piccoli di quelli che normalmente si trovano in pasticceria ripieni di panna o crema. Quindi, per non saper né leggere né scrivere, li ho riempiti dell'ottima gelatina di mandarini della mia amica Valentina.
 
Fare i bignè pare difficile, in realtà il procedimento è facilissimo e gli ingredienti si trovano in qualsiasi dispensa. Ci vuole solo un po' di manualità e di occhio. 
 

Cosa serve? Solo:
 
125 ml di acqua
125 g di farina di grano tenero
50 g di burro fresco a pezzetti
3 uova intere
1 presa di sale
 
Vi interessa ricevere la newsletter (con la ricetta completa)? 
Scrivetemi!

 

Torta cioccolato e zenzero (senza farina)

Torta morbida, semplice semplice, senza farina. Unico accorgimento: ingredienti di ottima qualità. 

140 g di zucchero di canna grezzo

130 g di burro

120 g di gocce di cioccolato

90 g di nocciole tostate spelate

90 g di mandorle spelate

3 uova intere

40 g di zenzero candito

20 g di cacao amaro

 

Togliere il burro dal frigorifero e lasciarlo ammorbidire.

Tritare finemente le mandorle e le nocciole con un cucchiaino di zucchero preso dal totale.

Tritare grossolanamente lo zenzero candito.

Sbattere le uova con una forchetta.

 

Accendere il forno (modalità ventilato) e portarlo a 170°.

 

Mettere il cioccolato in una ciotola di metallo e lasciarlo sciogliere dolcemente a bagnomaria.

 

Nel frattempo, in una ciotola più grande, lavorare il burro e lo zucchero con una spatola di silicone fino a ottenere una pomata.

 

Versare le uova sulla pomata, aggiungere il cioccolato fuso e mescolare bene.

 

Aggiungere la frutta secca e il cacao amaro setacciato.

 

Per ultimo unire lo zenzero.

 

Versare il composto in una tortiera apribile da 22 centimetri imburrata e infarinata (o interamente rivestita di cartaforno).

 

Cuocere su ripiano centrale del forno per 40 minuti a 170°.

 

Spegnere il forno, aprirlo leggermente e lasciar intiepidire la torta.

 

Sformarla con cautela e lasciarla raffreddare completamente prima di tagliarla.

 

 

  

 

 

 

Torta di ricotta con semi di papavero

 

Ma quante versioni della torta di ricotta esistono? Io, guardando nel mio archivio, ne ho trovate almeno sei già realizzate, più tre ricette di altri ancora da provare!
 
Questa sarà la... decima, allora. Ci sono farina integrale, zucchero di canna integrale, semi di papavero e granella di frutta secca. E un cucchiaio di panna per completare.
 
 

300 g di ricotta di pecora fresca

250 g di zucchero di canna grezzo

150 g di farina di farro

150 g di farina di farro integrale

100 g di burro

3 uova

1 limone – scorza e 1 cucchiaio di succo

1 bustina di lievito per dolci (15 grammi)

mandorle e nocciole per 1 cucchiaio di granella di mandorle e nocciole tostate

1 cucchiaio + 1 pizzico di semi di papavero

 

Tostare brevemente una manciata di nocciole e mandorle sbucciate. Tritarle grossolanamente per ottenere una granella.

 

Setacciare insieme le due farine e il lievito.

 

Setacciare la ricotta.

 

Fondere il burro e lasciarlo intiepidire.

 

Grattugiare finissimamente la scorza dell’intero limone e spremere 1 cucchiaio di succo.

 

Imburrare e infarinare una tortiera da 26 centimetri e preriscaldare il forno (non ventilato) a 180°.

 

Montare con una frusta elettrica le uova intere con lo zucchero fino a ottenere un composto molto spumoso e leggero (ci vorranno circa 15 minuti).

 


Aggiungere il burro fuso e mescolare, quindi unire la ricotta e mescolare bene con una spatola di silicone. Unire il succo e la scorza di limone e amalgamare.

 

Aggiungere poco per volta la farina setacciandola nuovamente, mescolando accuratamente perché sia ben assorbita.

 

Per ultimo aggiungere la granella e i semi di papavero, mescolare e versare nella tortiera. Livellare.

 

Cospargere la superficie con altri semi di papavero e infornare sul ripiano centrale. Cuocere per 45 minuti.

 

 


 

Pane-chiocciola ai carciofi

 

Ogni tanto torna la voglia di fare esperimenti con il pane. 
 
Non sono alla ricerca della perfezione; della crosta dorata e croccante che racchiude una mollica pefettamente alveolata; della forma tradizionale, dell'idratazione calibrata al millesimo di millilitro; della farina di grano antico a tutti i costi; del metodo di cottura ottimale in teglia, in casseruola, sulla placca, sulla pietra... Mi mancano la forza fisica e mentale; la costanza e la determinazione per star dietro a queste cose! 
 

Io parto da semole e/o farine di buona (ottima) qualità e invento. Fondamentalmente mischio e impasto e aspetto di vedere cosa salta fuori. Oggi è una "chiocciola" di pane misto semola e farina di farro integrale ripiena di carciofi e salamella.
 

Un po' più di un pane, un po' meno di un pasto completo... insomma o una robusta merenda o un aperitivo che permette di fare a meno della cena: ho scoperto che un paio di fette di questo pane con un bicchiere di bollicine sono un gran bell'accostamento.

 

È in arrivo l’Orata Spensierata Digest di febbraio: la newsletter dell’Orata

 

È in arrivo l’Orata Spensierata Digest di febbraio, la newsletter dell’Orata!
 
Chi volesse iscriversi alla mailing list per riceverla da oggi in poi (o volesse qualche numero arretrato) non ha che da scrivermi.
 
Ma, poiché mi sono arrivati messaggi privati che (in sostanza, anche se molto gentilmente) volevano sapere cosa cavolo c’è dentro ‘sta benedetta newsletter, sarà meglio scrivere due parole.
 
Nella newsletter dell’Orata c’è quello che io (con ottimismo) chiamo “cultura del cibo”. Non è una lista di ricette, non è un elenco di ciò che già trovate pubblicato qui o su Instagram, ma è un insieme di articoli su un prodotto di stagione; su una tecnica di cottura; o una determinata preparazione interpretata diversamente da cuochi e appassionati; o un piatto famoso che si è evoluto nel corso degli anni. Si parla di libri di ricette, ma anche di testi di storia della cucina o dell’alimentazione. Si ripercorre la storia di una verdura di provenienza esotica, si parla di cibo nell’arte…
 

Certo, ci sono anche ricette; quello che va tanto di moda chiamare “contenuto esclusivo”: ovvero una ricetta che metto solo lì e non pubblico né sul blog né sui social. 
 
Insomma, per me l’Orata Spensierata Digest è un grande sforzo di reperimento e consultazione delle fonti, di ricerche su internet; è un esercizio di scrittura e di fotografia (eh, sì, ci sono “immagini esclusive"); è anche un impegno in cucina, perché le ricette proposte ovviamente le realizzo davvero. 
 
Ecco cosa cavolo c’è dentro ‘sta benedetta newsletter. 
In uscita il 10 del mese.

 

Risotto con indivia belga, salmone e prezzemolo fresco

 

E torniamo ai risotti.
Carnaroli (riso di Sardegna) con indivia belga, salmone e prezzemolo fresco.
 

 

 

Fettuccine con crema di ricotta e Casizolu, pepe nero e scorza di limone

 

Semplici semplici: due fettuccine con crema di ricotta e Casizolu, pepe nero e scorza di limone

 


 

Lenticchie, pasta & patate

 

Lenticchie, pasta & patate
 
Le lenticchie sono quelle piccoline, che non necessitano di ammollo, miste nere e marroni (entrambe ricche di proteine, sali minerali, fosforo e ferro e vitamina B). 
 
Si cuociono in acqua insieme a sedano, carota, cipolla, aglio, un piccolo pomodoro secco (tutti tritati molto finemente), qualche cucchiaio di passata di pomodoro e una manciata di dadini di pancetta.
 
Le patate, tagliate a dadi non troppo grossi, sono aggiunte a metà cottura.
 
La pasta (corta o spezzata) è cotta a parte, scolata molto al dente e aggiunta alla minestra per circa 5 minuti per terminare la cottura.
 

 

 

Pennette di lenticchie rosse con salmone e radicchio

 

 

Ecco qui: pennette al salmone e radicchio.
Arancio, rosa e rosso scuro. Un piatto invernale, ma comunque colorato.
 
Le pennette sono quelle di farina di lenticchie rosse, di un bellissimo colore, senza glutine, con elevato contenuto di proteine.
 
Il condimento è veramente semplice: il radicchio è tagliato fine e stufato in poco olio con uno spicchio d'aglio; il salmone è aggiunto all'ultimo perché cuoce in un attimo. Alla fine una po' di scorza di limone grattugiata.