Sarà
che con l’età il mio gusto – che già non era moto orientato in quel senso – si
è modificato e sopporta molto meno il dolce; sarà che mi sono abituata agli
impasti integrali, allo zucchero di canna e quindi a un’alimentazione
generalmente più “rustica”, ma, sebbene io continui a inventarmi torte e
biscotti, la mia produzione è sempre meno dolce e lo zucchero lo uso sempre
meno. E non voglio dire che mi faccio bastare il poco zucchero che utilizzo; trovo
proprio che i dolci fatti così siano buoni!
Quello
che però devono avere è il classico tocco in più; ovvero non si tratta solo di
sottrarre, ma anche di aggiungere qualcosa che renda la torta, i biscotti, la
crema particolari, originali.
In
questa torta, per esempio, ci sono meno di centro grammi complessivi di
zucchero; ma ci sono le mandorle non spellate – che hanno un sapore ben diverso
da quelle “nude” – e il fantastico Moscato di Sorso Sennori Doc, che (avete
presente cosa intendo, vero?) aggiunge una nota aromatica leggera ma nettamente
percepibile.
La
realizzazione è semplicissima: in pratica è una crostata con la frutta e la
crema. Una cosa da domenica in famiglia che avrete fatto tutti almeno una
volta.
Per
il guscio:
250
g di farina di grano tenero integrale
125
g di burro fresco
1
uovo intero
1
pizzico di sale
2
pizzichi di zucchero di canna
acqua
fredda q.b.
Per
il ripieno:
3
mele di medie dimensioni, morbide e non molto succose
130
g di mandorle sgusciate, ma non spellate
80
g di zucchero di canna
1
tuorlo
6
cucchiai di latte fresco intero
1
cucchiaio di amido di mais
1
cucchiaio di Moscato di Sorso Sennori Doc (o altro vino liquoroso dolce)
succo
di limone
Preparare
il “guscio”:
Lasciar
ammorbidire il burro fuori al frigorifero.
Setacciare
la farina in una ciotola, aggiungere il burro a pezzetti e lavorare con la
punta delle dita per avere un mucchietto di briciole il più possibile piccole e
uniformi.
Fare
un incavo nel mezzo delle briciole e aggiungere l’uovo, lo zucchero e
pochissima acqua. Impastare velocemente aggiungendo acqua solo se strettamente
necessario. Formare una palla, coprire la ciotola con un telo e conservare il
tutto in frigorifero per almeno due ore.
Preparare
il ripieno:
Sbucciare
le mele, mondarle e tagliarle a fettine. Io ho usato un levatorsolo e le ho
tagliate a fette tonde; l’importante non è la forma, ma che siano fette sottili.
Bagnare le fette con poche gocce di succo di limone.
Tostare
le mandorle in una padella ampia e dal fondo spesso; non appena saranno ben
calde e sprigioneranno il loro caratteristico profumo allontanarle dal fuoco,
lasciarle raffreddare e poi passarle nel mixer insieme allo zucchero di canna.
Bisogna ottenere non una farina, ma, piuttosto, una granella molto sottile.
Aggiungere
alle mandorle con lo zucchero l’amido di mais, il latte, il vino e il tuorlo.
Amalgamare bene con una forchetta o una piccola frusta.
Confezionare
la torta:
Imburrare
e infarinare una tortiera (o stampo per crostate dai bordi un po’ alti) da 22
centimetri circa.
Togliere
la pasta dal frigorifero e stenderla con il matterello fino a una dimensione
leggermente maggiore della tortiera.
Rivestire
la tortiera con la pasta e regolare i bordi con un coltellino affilato, quindi
bucherellare fondo e bordi con una forchetta.
Stendere
le mele sulla pasta in modo uniforme ricoprendo tutta la superficie.
Versare
a cucchiaiate il composto di mandorle sopra le mele e livellarlo.
Cuocere
la torta:
Infornare
in forno già caldo a 190°, anche in modalità ventilato, sul ripiano centrale.
Dopo circa 15 minuti girare la tortiera affinché la cottura del ripieno sia
uniforme. Dopo 25 minuti abbassare la griglia fino al livello più basso
consentito e cuocere altri 10 minuti.
Spegnere
il forno, attendere 10 minuti circa prima di sfornare e che la torta sia
completamente fredda prima di tagliarla.
Ottima
anche il giorno dopo, o due, se resiste. La durabilità è la caratteristica
delle frolle impastate con poche uova e poca acqua.