Il
prezzemolo è tra le erbe aromatiche più comuni. Anche se preferirebbe posizioni
ombrose e terreni ricchi di humus, cresce praticamente ovunque e si adatta
facilissimamente, tanto che il suo nome, che deriva dal greco, letteralmente
significa “sedano che cresce tra i sassi”. È infatti della medesima famiglia
del sedano, quella delle Appiacee.
La
forma particolare delle foglie e il brillante color smeraldo lo rendono
immediatamente riconoscibile; ne esistono però alcune varietà selvatiche con
foglie lisce e di colore meno acceso, che somigliano tantissimo a quelle della
cicuta, pianta notoriamente pericolosa. Ciò ha fatto sì che per secoli il
prezzemolo fosse visto con sospetto e che avesse fama di esser velenoso. In
realtà un decotto di prezzemolo molto concentrato qualche proprietà tossica ce
l’ha (e come tale veniva usato), ma come qualsiasi erba o sostanza assunta in
quantità esagerata.
La
Scuola Medica Salernitana, istituita già nel IX secolo, attribuiva al
prezzemolo doti depurative e digestive e oggi sappiamo che è ricchissimo di
vitamina A e C, con effetti disintossicanti sull’organismo.
Coltivare
il proprio prezzemolo anche sul terrazzo o sul davanzale? È facilissimo! Qui da
me cresce 365 giorni l’anno, non si ferma mai, nemmeno a gennaio o a luglio,
quando tutte le altre erbe aromatiche come menta, salvia, maggiorana soffrono
del freddo o del caldo eccessivo. Il prezzemolo va tagliato periodicamente,
anche se non lo si utilizza (ma come si fa? tanto va bene su tutto, no?) per
rinforzarlo. Alcune piantine di possono invece lasciar fiorire. I fiori sono
dei graziosi ombrellini verde chiaro che producono poi semini piccoli piccoli
color grigio-fango.
Se
la pianta è sana hanno una velocità di germinazione impressionante. Le mini-piantine
che vedete nella foto sono nate da semi piantati esattamente da una settimana.
Le
foglie intere di prezzemolo sono una guarnizione fin troppa facile, abusata
direi. In alcune ricette invece il prezzemolo è protagonista assoluto. Nella cucina
greca e in quella mediorientale ha spesso un peso notevole. In uno dei libri
che ho più caro, Il Giardino del polpo di Amanda Michalopulu, dello storico editore Crocetti, all’insalata (o salsa) di prezzemolo è
dedicato un intero capitolo. Eccone alcune righe:
Al centro del tavolo, la
coppa con l’insalata di prezzemolo. Il padre vi intinge il pane, La madre assaggia
con la punta della forchetta. La figlia maggiore con il mignolo. La figlia
minore, che non mangia l’insalata di prezzemolo, si dondola sulla sedia. Guarda
le mutande stese che sventolnoa sulla terrazza del palazzo di fronte.
Ed
ecco la ricetta dell’insalata di prezzemolo, μαϊντανοσαλάτα (maintanosalata):
- foglie di prezzemolo freschissimo tagliuzzate finemente
- abbondante aglio tritato o pestato nel mortaio con qualche goccia di aceto
- olio extravergine di oliva
- succo di limone
- un pizzico di sale
In
una insalatiera emulsionare olio, sale e succo di limone con una piccola
frusta, aggiungere l’aglio e, per ultimo, il prezzemolo. Lasciar riposare
brevemente.
In
alcune versioni familiari si aggiungono anche cipolla secca, gallette
sbriciolate, uovo sodo e poco pepe. In questo caso la parentela con l’italianissima
salsa verde è lampante: mancano solo i filetti di acciuga.
Se,
dopo aver sfogato la voglia di salsa - greca o italiana - vi rimangono i gambi non buttateli: sono
ottimi in pinzimonio o perfetti per aromatizzare il brodo.