Crema di melanzane

 

Piove forte, l'orto si allaga, si raccoglie il "raccoglibile" e lo si regala agli amici.

Le melanzane abbondano, sono davvero tante, sono troppe!!

Che fare? La crema di melanzane:

melanzane (meglio le piccole, senza troppi semi)
olio extravergine di oliva (un bel po')
aglio (tanto)
succo di limone (a volontà)
capperi (q.b.)
sale (poco)

Insomma, con le quantità si va a occhio, assaggiando man mano che si procede. Le melanzane possono essere lessate intere in acqua leggermente acidualata e salata, oppure - sempre intere - cotte al forno. Una volta pronte vanno eliminate in fretta la buccia e la maggior parte dei semi. Quindi si procede a frullare la polpa ancora ben calda insieme agli altri ingredienti. Fatto!

Mangiate la crema appena si raffredda, oppure conservatela in vasetto. Se i vasetti sono tanti e prevedete di conservarli a lungo procedete con la pastorizzazione.

 

Ratatouille "scomposta" con riso pilaf

 

Tutto cotto in forno, verdure e riso. Un minimo di impegno nella preparazione, perché poi la cottura va da sé.

Le verdure - peperoni, zucchine, melanzane, cipolle, pomodori - vanno mondate e tagliate a pezzi regolari, cosparse di un'emulsione di olio, aglio grattugiato, pochissimo sale e un mix di spezie in polvere. Distese in un solo strato sulla placca del forno, vanno lasciate cuocere finché non sono tenere.


Il riso va versato in una casseruola ampia (adatta per il forno, mi raccomando!) con acqua, un filo d'olio, un pizzichino di sale e uno spicchio d'aglio intero. Si lascia cuocere senza né rimestarlo né muoverlo fino a completo assorbimento dell'acqua. 

Il tipo di riso adatto per questa preparazione è quello a chicco lungo, come il Basmati o il Thai. Io ho usato l'Aromatico di RisOristano

 

Facile come piantare il prezzemolo

 

Il prezzemolo è tra le erbe aromatiche più comuni. Anche se preferirebbe posizioni ombrose e terreni ricchi di humus, cresce praticamente ovunque e si adatta facilissimamente, tanto che il suo nome, che deriva dal greco, letteralmente significa “sedano che cresce tra i sassi”. È infatti della medesima famiglia del sedano, quella delle Appiacee.

 

La forma particolare delle foglie e il brillante color smeraldo lo rendono immediatamente riconoscibile; ne esistono però alcune varietà selvatiche con foglie lisce e di colore meno acceso, che somigliano tantissimo a quelle della cicuta, pianta notoriamente pericolosa. Ciò ha fatto sì che per secoli il prezzemolo fosse visto con sospetto e che avesse fama di esser velenoso. In realtà un decotto di prezzemolo molto concentrato qualche proprietà tossica ce l’ha (e come tale veniva usato), ma come qualsiasi erba o sostanza assunta in quantità esagerata.

 

La Scuola Medica Salernitana, istituita già nel IX secolo, attribuiva al prezzemolo doti depurative e digestive e oggi sappiamo che è ricchissimo di vitamina A e C, con effetti disintossicanti sull’organismo.

 

Coltivare il proprio prezzemolo anche sul terrazzo o sul davanzale? È facilissimo! Qui da me cresce 365 giorni l’anno, non si ferma mai, nemmeno a gennaio o a luglio, quando tutte le altre erbe aromatiche come menta, salvia, maggiorana soffrono del freddo o del caldo eccessivo. Il prezzemolo va tagliato periodicamente, anche se non lo si utilizza (ma come si fa? tanto va bene su tutto, no?) per rinforzarlo. Alcune piantine di possono invece lasciar fiorire. I fiori sono dei graziosi ombrellini verde chiaro che producono poi semini piccoli piccoli color grigio-fango.

 

Se la pianta è sana hanno una velocità di germinazione impressionante. Le mini-piantine che vedete nella foto sono nate da semi piantati esattamente da una settimana.

 


Le foglie intere di prezzemolo sono una guarnizione fin troppa facile, abusata direi. In alcune ricette invece il prezzemolo è protagonista assoluto. Nella cucina greca e in quella mediorientale ha spesso un peso notevole. In uno dei libri che ho più caro, Il Giardino del polpo di Amanda Michalopulu, dello storico editore Crocetti, all’insalata (o salsa) di prezzemolo è dedicato un intero capitolo. Eccone alcune righe:

 

Al centro del tavolo, la coppa con l’insalata di prezzemolo. Il padre vi intinge il pane, La madre assaggia con la punta della forchetta. La figlia maggiore con il mignolo. La figlia minore, che non mangia l’insalata di prezzemolo, si dondola sulla sedia. Guarda le mutande stese che sventolnoa sulla terrazza del palazzo di fronte. 

 

Ed ecco la ricetta dell’insalata di prezzemolo, μαϊντανοσαλάτα (maintanosalata):

  • foglie di prezzemolo freschissimo tagliuzzate finemente
  • abbondante aglio tritato o pestato nel mortaio con qualche goccia di aceto
  • olio extravergine di oliva
  • succo di limone
  • un pizzico di sale

 

In una insalatiera emulsionare olio, sale e succo di limone con una piccola frusta, aggiungere l’aglio e, per ultimo, il prezzemolo. Lasciar riposare brevemente.

 

In alcune versioni familiari si aggiungono anche cipolla secca, gallette sbriciolate, uovo sodo e poco pepe. In questo caso la parentela con l’italianissima salsa verde è lampante: mancano solo i filetti di acciuga.

 

Se, dopo aver sfogato la voglia di salsa - greca o italiana -  vi rimangono i gambi non buttateli: sono ottimi in pinzimonio o perfetti per aromatizzare il brodo.

 

 

 

 


Penne con verdure, capperi e Aglione: un piatto di base

 

Siamo già a settembre! Gulp!

Prima o poi tornerò a cucinare seriamente...

Per ora accontentiamoci di piatti di pasta "basic" come questo, conditi con:

 


  • melanzane 
  • zucchine
  • pomodoro fresco
  • Aglione della Val di Chiana (di cui ho parlato in recente post di Facebook)
  • capperi di Selargius                                                                                  

Pennette di farro integrale con melanzana, briciole e pesto di sedano

 

Pennette di farro integrale condite con:

 

Per due persone basta mezza melanzana; un po' di pane secco lo avete di sicuro e il pesto di sedano si può fare una volta in abbondanaza e tenere in firigorifero o anche in freezer.

 

La bruschetta: una buona base e fantasia

 

La "bruschetta" è la fetta di pane rustico abbrustolita in forno, nella stufa o nel camino unta d'olio e strofinata con aglio.

Si chiama anche fettunta o panunta, a seconda che si sia in Toscana, in Umbria, in Abruzzo...

Poi la fetta abbrustolita - e bella unta - si condisce. Con pomodoro fresco, ma anche con fagioli al fiasco.

Quindi la bruschetta fatela un po' come vi pare.


L'importante è che ci sia:

  • pane buono (evitate, se potete, quelle "cose" vendute avvolte nella plastica nei supermercati)
  • olio eccellente (toscano, del Garda, pugliese, sardo basta che sia di alta qualità)
  • aglio italiano (in ogni orto c'è, abbiate fede)
  • e poi mozzarella, zucchine, capperi, peperone, acciughine... 

 

Spianatina integrale con pomodoro e ricotta

 

Una spianatina integrale non indimenticabile se ben trattata può anche diventare un piatto unico interessante.


  • spianatina integrale
  • zucchine saltate
  • sugo di pomodoro fresco 
  • ricotta di pecora (sì, quest'anno si trova anche in estate) 
  • capperi di Selargius
  • olio "buono"