A cosa
servono gli amici? Anche a correggerti se sbagli! Ringrazio quindi la mia
giovane amica e bravissima collega foodblogger Gabrielle per
avermi insegnato che con le prugne e l’uva non si fa il clafoutis, ma la flognarde,
o flaugnarde.
Il clafoutis si fa solo
con le ciliegie.
Entrambi
sono dolci tipici del Limousin – in italiano Limosino – regione della Francia
con capitale Limoges (quella delle porcellane), pochissimo popolata e prevalentemente
agricola, che regala materie prime fantastiche per una cucina sostanziosa e
saporita.
Sia il clafoutis, sia la flognarde si preparano in modo molto semplice con i medesimi –
pochi – ingredienti e lo stesso procedimento; sono soffici, non troppo dolci e
adatti a esser gustati caldi o freddi, a merenda o a colazione.
Io ho una
ricetta solo un po’ personalizzata e vagamente più mediterranea: uso lo
zucchero di canna e aggiungo un po’ di mandorle.
400 g circa di prugne viola
150 g di uva rossa ad acini piccoli
120 g di farina 00
4 uova intere
100 g di zucchero di canna + 1 cucchiaio
20 g di mandorle non pelate
½ l di latte fresco intero
+ burro e farina per la teglia
Imburrare e infarinare una teglia di ceramica; accendere il
forno e portarlo a 190°.
Tagliare in due le prugne longitudinalmente ed eliminare i
noccioli. Disporre le metà in modo ordinato nella teglia. Mondare l’uva e sistemare
gli acini sul fondo della teglia così da riempire gli spazi lasciati vuoti
dalle prugne.
Setacciare la farina in una ciotola. Lavorare lo zucchero
nel mixer insieme alle mandorle e ridurlo in più possibile simile allo zucchero
a velo, quindi unirlo alla farina. Unire un uovo alla volta mescolando con una
frusta. Aggiungere lentamente anche il latte, sempre lavorando con una frusta.
Versare delicatamente il composto nella teglia sopra la
frutta, quindi infornare sul ripiano centrale del forno.
Cuocere per 30 minuti. Estrarre solo parzialmente la teglia
dal forno e cospargere la superficie del dolce con un cucchiaio di zucchero di
canna, poi continuare la cottura per circa 10 minuti.
Come dicevo si può servire tiepida (non bollente!) o fredda.
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