Va bene, lo ammetto, ci ho preso gusto con il nero.
La primavera è la stagione delle seppie? Bene, magiamo seppie e utilizziamo l'inchiostro facendo un po' di esperimenti sia con la tecnica per produrre la pasta nera, sia con gli abbinamenti migliori per esaltarne il sapore. Per questa ricetta l'ispirazione è venuta da una conversazione con la mia amica Francesca, siciliana, che è un vero vulcano in cucina... e nella vita in generale.
Il procedimento è un po' lungo, ma in effetti, è tutto molto facile e alla portata di tutti; gli ingredienti sono pochi e si trovano dappertutto. Se soffrite di intolleranza al lattosio, sia il ripieno, sia la salsa bianca si possono preparae con prodotti senza lattosio ad alta digeribilità con risultati pressoché identici (ve lo dico perché ci ho provato).
Per 4
persone:
200 g di
semola di grano duro rimacinata finissima
nero di
seppia – pochi grammi*
acqua e
sale q.b.
300 g di
ricotta di vacca freschissima
pomodorini
ciliegia
750 ml
latte intero
100 g
semola di grano duro rimacina finissima
100 g di
olio extravergine di oliva
sale
bottarga di
muggine
erba
cipollina o gambi di aglio selvatico
Preparare
la pasta. Setacciare la semola sulla spianatoia, formare una fontana. Versare
nel centro un pizzico di sale, il nero di seppia e poca acqua tiepida. Cominciare
a mescolare con una forchetta, quindi passare a impastare con le mani
aggiungendo altra acqua se serve. Lavorare la pasta per almeno 20 minuti. Il
colore dev’essere intenso, la consistenza elastica, liscia, morbida e la pasta non
dev’essere bagnata. Formare una palla e lasciar riposare sulla spianatoia
stessa, sotto una ciotola rovesciata.
Nel
frattempo preparare il ripieno dei cannelloni: setacciare la ricotta e tagliare
i pomodorini a pezzetti. Amalgamarli.
Preparare
anche la salsa bianca all’olio tipo besciamella. Scaldare il latte in una piccola
casseruola, quindi tenerlo da parte. Nella stessa casseruola mescolare la
semola con l’olio e un pizzico di sale e aggiungere il latte a filo, mescolando
accuratamente per evitare grumi. Rimettere la casseruola sul fuoco e far
addensare mescolando con una piccola frusta. Allontanare dal fuoco e tenere al
caldo.
Grattugiare
la bottarga, tagliuzzare i fili di erba cipollina, o i gambi di aglio
selvatico.
Riprendere
la pasta; dividere il panetto in tre parti e tirare ognuna in una sfoglia
sottile, ma che rimanga consistente e non sia trasparente. Con un coltello
affilato, o una rotella tagliapasta, ritagliare di rettangoli di circa 10 x 12
centimetri. Conservarli su un piano infarinato. Ripetere l’operazione fino a
esaurimento della pasta e ad avere 16 rettangoli.
Scaldare
abbondante acqua leggermente salata, lessarvi i rettangoli di pasta (ci
vorranno pochi minuti), quindi stenderli su un canovaccio pulito ad asciugare.
Meglio lessarne 4 per volta in modo che non si appiccichino tra loro e non
rischiare di romperli.
Mentre si
raffreddano stendere un velo di salsa bianca sul fondo di una teglia,
aggiungere un filo d’olio.
Riprendere
i rettangoli di pasta; suddividere il ripieno sistemandolo in modo omogeneo sul
lato corto di ogni rettangolo, quindi arrotolare la pasta formando i cannelloni.
Modellare 16 cannelloni, sistemandoli via via nella teglia lasciando meno
spazio possibile tra uno e l’altro.
Ricoprire i
cannelloni con la salsa bianca aiutandosi con una spatola.
Cospargere
la superficie con erba cipollina (o aglio selvatico) e la bottarga di muggine
appena grattugiata.
Infornare
sul ripiano centrale per circa 15 minuti.
Attendere
qualche minuto prima di servire.
*
il nero di seppia si può ricavare durante la pulitura delle seppie fresche; ci
vuole un minimo di abilità per conservare intatte le sacche, che si possono
riporre in frigorifero e utilizzare il giorno dopo per la pasta o un risotto.
Altrimenti si può acquistare conservato in bustine o in barattolo - persino
seccato e ridotto in polvere - in negozi di alimentari ben forniti. Ne servono
comunque pochi grammi e... attenzione a mani e vestiti!
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