Provenze


Come tutti gli anni una gita in Provenza. Le Provenze sono tante, come sono tante le Sardegne: una più rocciosa e bianca; una delle sfumature dell’ocra; una verde e fresca; una delle vigne; una della quiete; una della cucina; una degli stereotipi più ovvii; una delle imponenti abbazie e delle chiese; una del chiasso dei turisti.

Ma una cosa in Provenza esercita su di me un fascino particolare, comune a tutte le zone, tutti i villaggi e le città: le finestre. 

Intese sia come finestre delle case, sia come vetrine dei negozi. Sempre belle, poetiche, fresche, così tipiche da essere l’ennesima attrattiva di un viaggio da quelle parti.


Le finestre: le guardo sempre ammirata e le fotografo sempre, da anni, e mai mi stanco, sempre ne trovo di nuove.  Adoro le persiane colorate, adoro i glicini, le roselline bianche, i vasi tutti diversi, adoro quella morbida e noncurante grazia che pervade tutto. 
Però, di recente, il mio sguardo è cambiato.
Ecco, un tempo pensavo: chi non amerebbe vivere in una di quelle case così graziose, con le persiane color lavanda, con i vasi straboccanti di fiori, magari con un francobollo di giardino con al centro un albero di albicocche e una fontanella, il tutto immerso in quella luce dolcissima (ça va sans dire) che solo il sud della Francia possiede? Pensavo che io averi potuto viverci anche da sola, pur di immergermi in quella situazione "perfetta", magari con un gatto e un cane, che, finalmente, avrei potuto adottare! 

Oggi so che non potrei. Oggi so di poter vivere solo in un luogo, che non è quello dove sono nata, che non è perfetto, dove le persiane color lavanda sarebbero una stravaganza impensabile e le fontanelle in giardino una vera rarità, ma che è il luogo che ho scelto e che adesso amo al di sopra di tutti.

Ciò non toglie che un paio di foto di finestre le voglia lo stesso condividere, qui, sullo sfondo color lavanda dell’Orata Spensierata…

Provenza aprile 2011

Provenza aprile 2011

Provenza aprile 2011

Provenza aprile 2011