Stanchi di questa strana primavera, ovvero come ti cucino lo stufato di pecora


Ma questa sarebbe primavera? Stessa temperatura di febbraio, maglioni già lavati/riposti/antitarmati di nuovo in uso e sciarpona ben legata intorno al collo per non farsela strappare dal vento. 
Oggi è proprio così! Quindi niente di meglio che un bello stufato… Di pecora.


Carne di pecora, possibilmente polpa
pomodori freschi
passata di pomodoro
brodo vegetale
pomodori secchi
sedano
patate
cipolla rossa e bianca
aglio
olio
succo di limone
peperoncino, sale, pepe nero
alloro e rosmarino
erbe fresche (salvia, timo, erba cipollina, prezzemolo, maggiorana)

Pulire accuratamente la carne di pecora da pellicine e quasi tutto il grasso, quindi tagliarla a pezzi piuttosto piccoli e regolari. Riscaldare il brodo vegetale; ma anche della semplice acqua andrà bene. 

Schiacciare e tritare un paio di spicchi di aglio. Pulire e tagliare a pezzi i pomodori freschi. Tritare grossolanamente i pomodori secchi (un paio basteranno). 

Mondare e tagliare a pezzi regolari anche le patate, conservandole in acqua fredda. Tagliare il più possibile sottili le cipolle e il sedano. 

Tritare le erbe con un coltello pesante tenendo intere un paio di foglie di alloro e un rametto fresco di rosmarino. Spremere almeno mezzo limone e filtrarne il succo. In una pentola pesante, adatta a cucinare stufati, scaldare poco olio, unire l'aglio, la cipolla e il sedano e far scaldare. 

Unire un rametto di rosmarino e un paio di foglie di alloro, i pomodori secchi e, poco dopo, la carne di pecora. Rosolare bene, quindi bagnare con il succo di limone. 

Unire i pomodori freschi e la passata, mescolare per qualche minuto. Poi unire un po' di brodo (o acqua) e lasciar cuocere molto dolcemente sul fornello più piccolo, bagnando eventualmente con altro brodo. 

Dopo poco più di un'ora unire le patate e lasciar cuocere per altri venti minuti. Unire il trito di erbe fresche, il peperoncino e aggiustare di sale e pepe. 

Lasciar riposare lo stufato per cinque minuti, quindi servire.


Risottino di pasquetta alle erbe selvatiche


Ha fatto brutto tempo e anche freddo, inutile negarlo. Gli ottimisti che son venuti in vacanza per la Pasqua sull'isola e si sono portati il costume da bagno, beh… hanno fatto male i conti con una primavera che più capricciosa e imprevedibile non può essere. 

Un sabato variabile, una domenica piovosa, un lunedì ventoso. Ma che colori, che profusione di fiori, che splendore di campi bagnati e di pecorelle beate in mezzo all'erba fresca (mah, forse le pecorelle, private dei loro agnelli, tanto beate non erano, ma so troppo poco della psicologia ovina per azzardare un'analisi). 

Nei momenti di sole la mia macchina fotografica ha fatto un gran lavoro e, devo dire, ne valeva la pena! Lunedì, dopo un trekking di varie ore passate a scavalcar muretti; guadare rigagnoli; spostare mucche testarde; sfuggire a fili spinati e cercare di convincere cani bianchi che non eravamo abigei ma semplici escursionisti, son tornata a casa affamatissima e carica di erbette. 

Aglio selvatico, finocchietto e cardi. Un ottimo bottino che ho cercato di mettere a frutto immediatamente. Le erbe le ho mischiate a quelle che con tanta abnegazione coltivo sul terrazzino, i cardi li ho destinati a delle conserve che spero di illustrare presto.


Riso tipo Carnaroli
brodo vegetale
cipolla bianca dolce
guanciale
zucchina
olio, burro
sale, pepe bianco
finocchietto, aglio orsino, melissa, menta, maggiorana, salvia
birra bianca (weissbier)
formaggio pecorino (o vaccino) stagionato da grattugiare

Scaldare il brodo vegetale. Tritare la cipolla bianca con la mezzaluna. Affettare e ridurre a minuscoli dadini un pezzetto di guanciale (il mio era proprio "fatto in casa", ma di certo se ne trovano di buoni dai buoni salumieri). Mondare la zucchina e grattugiarla con la parte della grattugia a denti larghi. Sminuzzare il misto di erbe selvatiche e coltivate.
 
In una pentola adatta ai risotti far sciogliere poco burro misto a poco olio; unire i dadini di guanciale e e la cipolla, mescolando finché non siano trasparenti sia la cipolla sia il grasso del guanciale. Gettare il riso, mescolare. Aggiungere la zucchina, mescolare ancora, quindi bagnare con un po' di birra bianca. 

Far evaporare e poi, lentamente, unire il brodo vegetale ben caldo e continuare la cottura del risotto. 

A tre quarti del tempo unire il trito di erbe aromatiche e terminare la cottura. Togliere il risotto dal fuoco, unire una piccola noce di burro, un altro poco di birra e il formaggio grattugiato. 

Incoperchiare e lasciar riposare un (uno!) minuto. Mescolare energicamente e servire subito. Il risultato deve essere un piatto molto cremoso, di un bel colore bianco/verde. 

Abbinamento: la weissbier avanzata, che è il tipo di birra che preferisco (non me ne vogliano i miei co-isolani…)