Muttabal moutabel
mutabal mutabbal muttabbal son tutte versioni del nome di una crema vegetale che può
essere servita come meze (antipasto o
piatto d’apertura) di un pasto mediorientale o nordafricano. Il termine mutabal di per sé significa speziato,
saporito, ma anche piccante e profumato - in senso gastronomico - e la crema si
mangia con il pane; in genere morbido, ma anche con crostini croccanti.
La
versione più diffusa è fatta con le melanzane il che, però, confinerebbe il mutabal all’estate; se si vuole estendere
alla stagione fredda la possibilità di godersi una crema gustosa, totalmente
vegetariana e semplicissima da preparare si può ricorrere alla zucca.
Questa
versione, il mutabal di zucca, viene
a volte servito (quasi) caldo, portandolo in tavola immediatamente dopo averlo
preparato con la zucca appena uscita dal forno. Si può trovare una bella
ricetta su uno degli straordinari libri di Yotam Ottolenghi, Jerusalem, dove la crema di zucca
viene aromatizzata con la cannella e addolcita con lo sciroppo di datteri.
Un’altra interessante versione si trova tra le molte ricette del profilo Instagram di Popcuisine.it, che sostituisce il
succo di limone con quello di arancia - che, tra l’altro, può dare colore a una
polpa di zucca eventualmente un po’ anemica - e limita le spezie.
Visto
che, come praticamente per tutti i piatti popolari/casalinghi, credo sia
permesso introdurre piccole varianti personali, io propongo una mia versione.
Intanto è fredda, c’è un pochino di yogurt e, poiché la mia zucca era davvero
buona, di un bel colore brillante e dolce, mi sono limitata ad aggiungere una
punta di zucchero di canna. L’ho servita con del pane al latte con semi di
sesamo, che ho preparato appositamente con la mia pasta madre in forma di
piccoli filoncini adatti per essere tagliati a fettine.
Inutile
indicare le quantità: è una di quelle cose che bisogna assolutamente preparare
a occhio. La zucca una volta cotta può presentarsi più o meno asciutta (e
richiedere più olio, o succo di limone, o anche un pochino d’acqua); la tahina*
può essere più o meno densa, amara o oleosa e l’aggiunta degli altri ingredienti
e delle spezie in polvere dipende tantissimo dal gusto personale. Bisogna
proprio assaggiare e aggiungere via via gli ingredienti con moderazione, piano
piano, stratificando i sapori. Sarà “perfetta” quando lo decidete voi.
Zucca
gialla – meglio del tipo Mantovana o simili
tahina
(se potete usatene una di sesamo coltivato biologicamente)
olio
extravergine di oliva
aglio
sale
yogurt
intero
limone
(succo)
zucchero
di canna
spezie
a piacere
semi
di sesamo e chicchi di melagrana per decorare (facoltativi)
Affettare
la zucca con la buccia. Stendere le fette su carta forno e coprirle con un
foglio di alluminio. Cuocerle nel forno a 180° fino a che non siano
tenerissime. A seconda delle dimensioni il tempo varia: controllare di tanto in
tanto alzando con cautela il foglio di alluminio e punzecchiando con una
forchetta.
Mondare
la zucca di buccia e semi e raccogliere la polpa nel vaso del mixer. Aggiungere
un po’ di tutti gli altri ingredienti della salsa più l’aglio e azionare il
mixer a scatti per ottenere una crema liscia. Versarla in una ciotola e
aggiungere poco a poco altro olio, altra tahina, altro limone… a seconda delle
vostre preferenze e mescolare fino ad avere una crema liscia, con un sapore ben
deciso, ma equilibrato.
Decorare
la superficie con semi di sesamo e/o chicchi di melagrana. Se non la consumate
subito potete conservarla in frigorifero ben chiusa.
* la tahina o tahini è una pasta untuosa che si ricava lavorando al mortaio i semi di sesamo (se si fa in casa; ma ne esistono molte ottime versioni già pronte e si trova anche nei supermercati)
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