Mi sono rassegnata: la farina di castagne in Sardegna non si
produce. Le castagne ci sono e sono buone, ma, in effetti, sono mediamente
molto piccole e hanno spesso il difetto (egoisticamente parlando, certo, per la
natura questa particolarità ha sicuramente un senso) di essere pressoché impossibili
da sbucciare, con la buccia involuta dentro la polpa. Per questa ricetta,
quindi, ho acquistato una farina prodotta con la Castagna di Cuneo Igp e l’ho
mischiata a una semola di grano duro Cappelli, questa sì prodotta in Sardegna.
Per due persone:
120 g di semola rimacinata di grano duro
80 g di farina di castagne
1 uovo
acqua tiepida
sale
una cipolla bionda
½ bicchierino di Vernaccia
pane secco (ma non “vecchio”)
olio extravergine di oliva
burro
sale
Setacciare insieme semola e farina direttamente sulla
spianatoia. Formare una fontana e rompervi l’uovo. Aggiungere un pizzico di
sale e cominciare a mescolare con una forchetta. Unire un poco di acqua tiepida
e portare pian piano la farina verso il centro della fontana, sempre usando la
forchetta. Iniziare poi a lavorare con le mani, aggiungendo acqua solo se
occorre. Ottenere un impasto elastico, morbido al tatto, ma resistente. Lasciarlo
riposare sulla spianatoia stessa, sotto una ciotola.
Nel frattempo mondare e affettare la cipolla in fette
sottili e uniformi. Scaldare due cucchiai d’olio in un tegame, gettarvi le
cipolle, mescolare bene e aggiungere la Vernaccia. Chiudere con il coperchio e
lasciar stufare aggiungendo un pizzico di sale.
Sbriciolare per bene il pane secco; se è un pezzo intero – di
panino, per esempio – grattugiarlo grossolanamente, altrimenti passarlo brevemente al mixer. Raccoglierlo
in una padellina piccola e dal fondo spesso. Aggiungere mezzo cucchiaio d’olio
e tostare le briciole, che devono essere ben dorate. Tenerle da parte.
Riprendere la pasta, suddividerla almeno in quattro parti,
stendere ognuna con il matterello in modo che non sia troppo fine e quindi
ricavare gli spaghettoni, passando ogni sfoglia sulle “corde” di acciaio della
chitarra. Se non possedete questo affascinante strumento cospargete la pasta
con un po’ più di semola, avvolgetela delicatamente su se stessa e tagliatela
con un coltello ben affilato in fette sottilissime. Il risultato sarà più o
meno lo stesso.
Cuocere la pasta in abbondante acqua salata. Nel frattempo
riscaldare le cipolle. Versare gli spaghetti sulle cipolle, aggiungere una
piccola noce di burro e un pochino di acqua di cottura; mescolare per bene e infine
disporre nei piatti. Aggiungere a pioggia le briciole tostate e servire immediatamente.
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