Tutto nasce
da una manciata di fichi secchi. Che, contrariamente a quanto recita il detto
popolare, non sono affatto poca roba. Tanto per cominciare questi erano fichi
secchi speciali: regalo graditissimo di un amico che produce olio, vino, ortaggi e, a tempo perso, anche fichi secchi superlativi. Selezionati uno a uno, puliti, lasciati al
sole e rivoltati ogni giorno, protetti dagli insetti... insomma una vera
meraviglia. E poi ce n’erano abbastanza per farci un dolcetto.
Quale, però? Ho
scartabellato nella mia biblioteca culinaria e alla fine ho scelto di fare
delle tortine con la pasta sucrée di Michel Roux e con la crema pasticciera de
Il Cucchiaio d’Argento, più i mei fichi secchi.
Vi avviso subito che
l’operazione richiede un minimo di programmazione: la pasta viene meglio se la
si fa la sera e la si utilizza la mattina dopo e i fichi vanno lasciati
ammorbidire almeno per 12 ore. Le ricette sono di “pasticceria classica”, quindi
zucchero bianco e farina 00; se, per qualsiasi motivo, non utilizzate questi ingredienti (cosa che
nemmeno io faccio in genere), passate oltre.
Per dodici
tortine da circa 10 centimetri
Per la
pasta
250 g di
farina 00
100 g di
burro
100 g di
zucchero a velo
2 uova medie
un pizzico
di sale
Per la
crema
½ l di
latte fresco
4 tuorli
100 g di
zucchero
30 g di
farina
Più
8 fichi
secchi
un pezzetto
di cannella
scorza
d’arancia secca
acqua
vino bianco
secco
Più
Fagioli
secchi o pesi per gli stampini
La sera
prima sistemare in un barattolo i fichi, aggiungere la cannella e la scorza
d’arancia, quindi riempire il barattolo con una miscela di acqua e vino bianco
secco in parti uguali. Chiudere bene e conservare al buio.
Preparare
la pasta sucrée. Sistemare la farina a fontana su un piano di lavoro
possibilmente di marmo, fare un incavo al centro e unire il burro diviso in
piccoli pezzi e molto molto morbido, poi lo zucchero e il sale. Impastare con la punta delle dita fino a che il
tutto non sia simile a un cumulo di briciole. Risistemare il tutto a fontana,
quindi unire le uova e ricominciare a impastare fino ad avere una massa liscia
e morbida. Avvolgerla in pellicola per alimenti e conservarla in frigorifero.
La mattina
dopo riprendere la pasta e stenderla con il matterello sul marmo infarinato
fino allo spessore di 5 millimetri. Ritagliare dei dischi di pasta di
dimensione adeguata (più o meno 14 centimetri di diametro) e sistemarli negli stampi
imburrati e infarinati.
Adagiare sul fondo di ogni guscio di pasta un pezzetto
di carta forno, quindi riempire lo stampo di fagioli secchi (oppure, se l'avete, sistemate in ogni guscio l’apposito peso). Conservare il tutto in
frigorifero per una ventina di minuti.
Riscaldare
il forno a 180°.
Nel
frattempo preparare la crema pasticciera. Montare i tuorli con lo zucchero;
quando saranno ben spumosi e quasi bianchi unire la farina setacciata e
mescolare, poi unire il latte già ben caldo e mescolare bene. Versare il
composto in una casseruolina e far addensare la crema a fuoco molto dolce
mescolando continuamente.
Appena sarà
della giusta consistenza, allontanare la crema dal fuoco e traferirla in un
recipiente freddo. Tenerla da parte.
Riprendere
i gusci di pasta, sistemarli sulla griglia del forno e cuocerli per 10 minuti.
Estrarli dal forno e liberarli da fagioli e
cartaforno (con cautela: anche i fagioli scottano!).
Rimetterli in forno per 5 minuti, Quindi spegnere il forno, aprire
lo sportello e lasciarli riposare per circa 5 minuti. Estrarli, togliere i
gusci dagli stampi e farli raffreddare completamente su una griglia.
Scolare i
fichi secchi dal loro ammollo. Strizzarli ed eliminare cannella e scorza
d’arancia. Lasciarli asciugare una mezz’ora, poi tritarli con la mezzaluna e
unirli alla crema pasticciera ormai fredda.
Come ultima
operazione riempire i gusci di crema. Se volete lisciatela bene con una
spatolina e procedete a una decorazione; io ho lasciato il tutto un po’...
spettinato.
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