Il cavolo
cappuccio stava lì nel frigorifero da diversi giorni, occupando da solo mezzo
ripiano con la sua massa viola. Il punto era trovargli un impiego non scontato.
Avevo
pensato di fare pasta fresca, magari orecchiette per esercitarmi in vista della
loro giornata nazionale (28 febbraio), quindi ho aperto la dispensa in cerca
del barattolo della semola, ma ho trovato prima quello della farina di mais per
polenta.
Polenta! Poteva
anche essere una buona idea, ma il cavolo? Al cavolo il compito di dare colore
e sapore.
Per quattro
persone, piatto unico
½ cavolo cappuccio
viola
250 g di
farina di mais per polenta
2 l di
acqua
3 spicchi
d’aglio
5 acciughe
sotto sale
burro
olio
extravergine di oliva
vino bianco
secco
prezzemolo
fresco
sale
pepe
Mondare il
cavolo cappuccio, tagliarlo a striscioline sottili, lavarlo molto
accuratamente.
In una
pentola dal fondo spesso scaldare circa 2 litri di acqua con un pizzicone di
sale grosso e una generosa noce di burro. Quando l’acqua inizierà a bollire,
gettarvi in un colpo solo la farina di mais e mescolare velocemente con una
frusta robusta in modo che non si formino grumi, quindi abbassare il fuoco al
minimo e lasciar cuocere la polenta a pentola semicoperta per circa 45 minuti mescolando
ogni 5 minuti con un cucchiaio di legno.
Quando la
polenta sarà pronta, aggiungere circa un cucchiaio di prezzemolo fresco appena
tritato; quindi prenderne una cucchiaiata per volta e, aiutandosi con un
secondo cucchiaio, formare delle grosse quenelle (una ventina). Deporle a
raffreddare su un foglio di carta forno appoggiato, se possibile, su un piano
di marmo.
Nel
frattempo, in una casseruola dai bordi piuttosto alti, scaldare due cucchiai di
olio extravergine di oliva con una noce di burro, aggiungere tre spicchi
d’aglio a fettine e 5 acciughe salate ben sciacquate. Mescolare cercando di
spappolare le acciughe e bagnare con un spruzzo di vino bianco secco. Dopo
qualche minuto aggiungere il cavolo cappuccio ancora grondante acqua, chiudere
con il coperchio e lasciar stufare a fuoco molto dolce per almeno 30 minuti.
Quando le
quenelle saranno ben sode e il cavolo cappuccio ben cotto, scaldare un po’ di
olio e una noce di burro in un tegame largo e basso; appena inizia a sfrigolare
aggiungere una persa di sale e disporre le quenelle una vicina all’altra e
farle rosolare rigirandole con una spatola almeno due volte. In ultimo
aggiungere pepe appena macinato.
Disporre
nei piatti un po’ di cavolo cappuccio e quattro quenelle e servire subito. Tenere
le altre in caldo per il “secondo giro”.
Che colore questo piatto, ed anche buono e sano. Lo cucino anch'io il cavolo rosso ma con la polenta in fetta e accompagnata da formaggio di malga saporito. Qui da noi la polenta si fa nella pentola di rame e si mescola con la canna per circa mezz'ora, poi si rovescia sul tagliere di legno, e si affetta. Le tue quenell insaporite nel burro si presentano benissimo e il sapore darà la differenza alla polenta. Bella la foto.
RispondiEliminaAnche la mia nonna la cucinava nel paiolo di rame (che conservo ancora)! Quella gialla. I miei bisnonni, invece, facevano quella bianca.
RispondiEliminaIl bello della polenta è che si presta a moltissimi abbinamenti. Anche con il pesce. L'hai vista questa mia vecchia ricetta?
http://orataspensierata.blogspot.it/2011/11/polpi-alla-jole.html
Stamattina ti avevo lasciato un commento, vedo che è andato perso, non capisco. Ho letto la ricetta che mi hai indicato, molto buona, da provare.
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