La capra,
animale bizzarro e invadente (date un po’ di confidenza a una capra e la sua
innata curiosità non risparmierà né i vostri abiti, né il vostro zaino, né la
macchina fotografica, né, ovviamente, il vostro pranzo al sacco...) non a tutti
è simpatica e non a tutti piace. Cucinata, intendo. La carne di capra invece è
sana: è poco grassa, ha molte proteine e, se cotta a puntino, è anche ben
digeribile.
In alcune
zone è considerata una prelibatezza, in altre un ripiego per tempi di
ristrettezze; in alcuni luoghi si cucina solo il capretto e mai l’esemplare
adulto, in altre l’adulto (la femmina, quasi sempre) è utilizzato in cucina per
ottimi stufati. In ogni caso ogni regione italiana ha la sua ricetta, il suo
salume e la sua tradizione.
In Sardegna
se si pensa capra si pensa principalmente Ogliastra (zona est dell’isola),
dove sono censiti più o meno quattrocento allevamenti, ma in effetti le capre
dividono spesso con le pecore i pascoli più impervi di tutta l’isola e si
nutrono con piacere di macchia mediterranea e di molta vegetazione che per gli
altri animali risulta indigesta.
Sto
divagando... il punto è che, di recente, mi sono trovata a essere il fortunato
oggetto di un regalo insolito: una mezza capra. E ho dovuto pensare a come
porzionarla e consumarla. Ho iniziato con uno stufato, che ora vi illustro.
1,5 kg di
polpa di capra
sedano,
carota e cipolla bionda
una
manciata di pomodorini freschi tipo ciliegino o datterino
una
manciata di pomodori secchi
400 g di
pomodori a pezzetti in scatola di ottima qualità
1 bicchiere
di Malvasia
olio
extravergine di oliva
foglie di
mirto fresco a piacere
sale e pepe
Mondare
bene la polpa di capra eliminando nervi e scarti, quindi tagliarla a
bocconcini.
Pulire
sedano, carota e cipolla e tritarli grossolanamente. Tritare anche i pomodori
secchi e fare a pezzetti i pomodori freschi.
In una
casseruola capiente e dotata di un coperchio che chiuda ermeticamente, versare
abbondante olio e scaldarlo. Quindi aggiungere il trito di sedano carote e
cipolle e farlo appassire mescolando. Raccoglierlo poi con una piccola
schiumarola, lasciando il più possibile di olio sul fondo, e tenerlo da parte.
In quello
stesso olio gettare la carne e farla rosolare bene da ogni lato. Quando sarà
leggermente e uniformemente colorita abbassare la fiamma al minimo, quindi
ricoprirla con il trito di verdure, i pomodori freschi e i pomodori conservati
e, infine, bagnare il tutto con la Malvasia. Non mescolare, ma scuotere solo
leggermente la casseruola.
Chiudere
bene con il coperchio e lasciar cuocere senza mai né mescolare né scuotere per
30 minuti.
Scoperchiare,
mescolare, aggiustare di sale e pepe e aggiungere il mirto. Mescolare
nuovamente. Cuocere non più di altri 10 minuti, quindi servire fumante.
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